Newsfeed N°3 – ENG-ITA

A lungo si è ritenuto che i reati a sfondo sessuale fossero perpetrati principalmente da persone adulte. Eppure, le statistiche ufficiali ci informano di un fenomeno, quale quello della violenza sessuale commessa dai minorenni, almeno in Italia, in lenta ma continua crescita. Considerando i dati dei minorenni e dei giovani adulti in carico agli Uffici di servizio sociale per i minorenni tra il 2017 e il 2019, si osserva un aumento del numero di ragazzi autori di reati contro la sfera sessuale: 536 nel 2017, 592 nel 2018, 628 nel 2019 (+10% nel 2018, +6% nel 2019) e del corrispondente numero di reati: 638 nel 2017, 694 nel 2018, 742 nel 2019 (+9% nel 2018, +7% nel 2019). Si tratta di reati che riguardano: violenza sessuale, violenza sessuale di gruppo, atti sessuali con minorennie, corruzione di minorenne, prostituzione minorile, pornografia minorile, detenzione di materiale pornografico attraverso lo sfruttamento di minori, pornografia virtuale, iniziative turistiche volte allo sfruttamento della prostituzione minorile, istigazione a pratiche di pornografia o di pedopornografia, adescamento di minori (M.S. Totaro, 2019).

Questo fenomeno, per altro pare aver conposciuto un ulteriore accellerazione a seguito degli effetti della pandemia da COVID 19, relativamente alla percentuale di reati a sfondo sessuale commessi online. Dati diffusi dal Ministero dell’Interno a maggio del 2021 confermano un trend in aumento dei reati subiti o prepetrati da minorenni, aggravato dalla pandemia: “Ragazzi sempre più giovani che fanno circolare immagini sessuali di ex-fidanzatine, si scambiano file pornografici e immagini di abusi sessuali di minori, insultano e denigrano compagni e conoscenti. L’età media dei ragazzi accusati di reati gravi come la pedopornografia si è abbassata di un punto, passando dai 16 ai 15 anni del 2020”.[1]

Il periodo di pandemia che stiamo ancora attraversando ha certamente prodotto un aumento nell’esposizione ai fattori di rischio per questi reati (la maggiore facilità di accesso agli ambienti virtuali di minorenni spesso inconsapevoli e inesperti rispetto alle insidie della rete, la presenza di stimoli e contenuti che spingono ad una crescita psico – fisica più veloce rispetto all’età biologica) mentre ha infragilito gli elementi di protezione (contesti relazionali e familiari più esposti ad agenti disgreganti, minori opportunità di relazionalità in presenza con i pari).

Anche a fronte di tali ragioni, oggi quello dei minorenni sex offenders è sempre più un tema che sta alimentando un dibattito vivo e articolato che riguarda tanto le strategie di prevenzione quanto la definizione di interventi coerenti chiamati a confrontarsi con le difficoltà non solo di inquadramento teorico, ma anche di costruzione di percorsi adeguati da parte dei servizi e, segnaltamente, dei servizi della giustizia minorile che li hanno in carico come autori di reato. Questo fenomento richiama infatti in maniera stringente, in primo luogo, la necessità di precisare quale sia la specificità della dimensione sessuale di cui la Giustizia è chiamata ad occuparsi e di come l’argomento sessualità si sia andato costruendo e configurando nel comune sentire e nei suoi aspetti giuridicamente rilevanti. In secondo luogo, è necessario evidenziare come quello della violenza sessuale perpetrata da autori minorenni sia un fenomeno che, anche a fronte dei profondi e rapidi mutamenti sociali che investono il mondo adolescenziale, trova i diversi attori coinvolti troppo spesso impreparati e sprovvisti degli strumenti necessari per rispondere adeguatamente alle complessità dei bisogni emergenti e alle trasformazioni in atto: strumenti indispensabilii anche per fare fronte al forte impatto emotivo che la tematica porta con sé e che rende non sempre facile il contatto diretto con questi ragazzi. Sono ancora poche le iniziative formative dirette agli operatori sul tema della prevenzione e recupero dei minori autori di reati sessuali, che analizzino i significati attribuiti alla “violenza sessuale” e l’evoluzione nel tempo di tali condotte violente.

È evidente quanto la popolazione composta dai ragazzi sex offenders necessiti di un’attenzione particolare, considerato che nell’adolescente non si è ancora stabilmente organizzata la personalità attorno alla condotta deviante e che quindi l’acquisizione di identificazioni più solide e armoniche può facilitare un’evoluzione in senso favorevole e prevenire il cristallizzarsi di problematiche legate alla fase di sviluppo. Al contrario, l’azione violenta agita dal minorenne, se non adeguatamente affrontata, rischia di radicarsi nella personalità del giovane e di consolidarsi in modalità improntate all’abuso, esponendolo al rischio di recidiva e favorendo quei processi imitativi, nel gruppo dei pari, di modelli aggressivi tipici dell’età adolescenziale. Inoltre, nel lavoro a contatto con minori autori di reati sessuali occorre tenere conto dei profondi e rapidi mutamenti socio-culturali che accompagnano lo sviluppo dell’adolescente e che rischiano di produrre un forte senso di disorientamento nell’operatore, se non adeguatamente formato.

Da tali riflessioni ha preso le mosse il progetto Violenza 0!, volto a realizzare un percorso di capacitazione sull’intero territorio nazionale attraverso percorsi di formazione, aggiornamento e supervisione rivolti agli operatori della Giustizia Minorile, con l’obiettivo di potenziare la capacità di presa in carico dei minorenni autori di reati sessuali, riducendo il rischio di recidiva degli autori stessi. La realizzazione di un volume dedicato al tema (Minorenni autori di reati sessuali e Giustizia minorile, I numeri pensati, Gangemi 2021) si pone esattamente in questa direzione a testimonianza di questa tensione, di questo sforzo di voler guardare con impegno e con passione ad un tema così articolato e complesso quale quello della violenza sessuale agita da minorenni. E ciò nella più ampia consapevolezza dell’impossibilità di classificazioni rigide o precostituite e della necessità di tenere conto della continua evoluzione della personalità dell’autore e della molteplicità di fattispecie che violano la sfera sessuale. Nel volume il fenomeno viene osservato attraverso l’analisi dei dati quantitativi e qualitativi racccolti nel corso del progetto (2018-2020) inerenti reati contro la sfera sessuale commessi da minorenni, attraverso la ricognizione delle esperienze dei territori e dei Servizi minorili. Il volume ospita autorevoli interventi volti alla ricostruzione giuridica delle diverse tipologie di reato, e i risultati deglii studi scientifici in materia e dei progetti sperimentati.